sabato 10 luglio 2010

DOVE SIAMO - CENNI STORICI



Pace del Mela è un ridente centro collinare situato a 114 metri sul livello del mare. Il paese, posto nell'entroterra della costa tirrenica milazzese, dista 36 chilometri da Messina. Il Comune conta 6.180 abitanti (dato febbraio 2006) ed ha una superficie di 1.210 ettari .Il suo territorio è caratterizzato da tre zone con diverse altimetrie.La zona costiera di Giammoro, centro commerciale e industriale in continua espansione. Oltre ai numerosi negozi esistenti che abbracciano tutti i settori inerenti al commercio, esistono alcune grandi strutture pubbliche che rivestono una importanza rilevante anche in ambito comprensoriale (la Caserma dei Carabinieri, l'Istituto Professionale per l'Industria e l'Artigianato, il Consultorio familiare, il Dipartimento per la salute mentale). Sempre nella popolosa frazione, sorgono alcuni edifici risalenti alla fine dell'ottocento: due ville in stile liberty appartenenti alle famiglie Certo e Crimi, e Villa Sturiale in contrada Catenella. Ai primi decenni del ‘900 risale invece la piccola Chiesa della Madonna del Rosario. Nel corso dell'estate la spiaggia di Giammoro è frequentata da molti bagnanti.La zona pianeggiante di Pace Centro dove sorgono il Municipio, il Palazzo Lo Sciotto (sec.XIX) e la chiesa del Redentore (inizi del ‘900). A poca distanza si trova il nuovo Auditorium (capienza 500 posti) che ospita numerosi spettacoli di livello nazionale che suscitano grande interesse e richiamano puntualmente spettatori anche dai comuni limitrofi.La zona di Pace superiore, la parte storica del paese, dove si possono ammirare Palazzo Pugliatti (antico cenobio benedettino), Palazzo Caprì (oggi sede della Biblioteca Comunale fornita di circa 5000 volumi), la pregevole fontana ottagonale del Cavalluccio marino (XXVIII sec) e la chiesa Madre (1763) dedicata alla Madonna della Visitazione. All'interno del luogo di culto si trovano delle ottime tele e un bel gruppo statuario scolpito nel 1870 dal messinese Michele Gangeri.La fascia collinare è in gran parte ricoperta dalle coltivazioni della vite e soprattutto dell'ulivo. Di particolare interesse storico, in contrada San Gaspano, risultano i resti di un serbatoio idrico risalenti ad epoca greco-romana. Nella zona alta del territorio esistono inoltre diverse borgate con alcuni angoli che conservano intatta l'atmosfera rurale d'altri tempi: Mandravecchia, Torrecampagna e l‘antico feudo baronale e Camastrà dove ci sono ancora i resti dell'antico Palazzo baronale dei Gordone e la chiesetta dedicata alla Madonna dell'Abbondanza (1720).Il punto più elevato e panoramico è il Serro Finata, posto a 288 metri di altitudine, da dove si può spaziare con lo sguardo sullo scenario suggestivo offerto dall'azzurro del Tirreno, da Milazzo e dalle isole Eolie. L'incantevole veduta suggerì al pacese Don Silvio Cucinotta questi bellissimi versi: L aggiù Milazzo il capo suo protende coronato d'ulivi, e l'irrequieta Eolia vetta su pe il ciel distende cinerei globi senza posa e meta.
Cenni storici Il territorio di Pace del Mela coincide in gran parte con l'antico feudo di “Trisino” o “Drisino”. I primi proprietari furono i Monaci benedettini del monastero della SS. Trinità di Mileto (Calabria), ai quali era stato donato dal Conte Ruggero nel 1080. In seguito le terre furono possedute dall'arabo Ruggero Muto.Nel 1218, Federico II di Svevia donò il casale all'orafo messinese Perrono Malamorte. Documenti successivi ci attestano il possesso enfiteutico del feudo da parte delle famiglie Falcone e Bonifacio. Quest'ultima famiglia tenne i possedimenti fino al 1388, anno in cui Fazio Bonifacio lasciò in legato i due terzi del feudo ai benedettini di San Placido Calonerò di Messina. Il restante terzo andò all'ospedale San Leonardo di Messina. Nel corso dei secoli la parte restante del feudo verrà acquistata dai benedettini del monastero che lo terranno fino al 1866, anno in cui il Governo sopprime le Corporazioni religiose e incamera i loro beni.Nel periodo antecedente al 1618, al nome “Trisino” fu abbinata la denominazione “Feudo della Pace”, probabilmente a seguito dell'introduzione del culto della “Madonna della Pace” o “della Visitazione “. Il territorio per molto tempo fu amministrativamente dipendente da Santa Lucia. La piccola borgata di Pace si formò agli inizi del 1700 e andò pian piano sviluppandosi. Nel 1862, il Consiglio Comunale di Santa Lucia deliberò che la cittadinanza assumesse l'appellativo “del Mela”, dal fiume che le scorre accanto . Di conseguenza, prese tale denominazione anche la borgata Pace. Il 18 luglio 1926, in attuazione della legge n. 498 del 14 aprile 1921, Pace del Mela si stacca da Santa Lucia e diventa Comune autonomo.Nella seconda metà degli anni cinquanta e subito dopo con l'industrializzazione, il paese inizia la fase del definitivo sviluppo urbanistico e demografico. La protettrice del paese è la Madonna della Visitazione. La festa in suo onore, documentata sin dal 1706, si svolge il 2 luglio di ogni anno.I festeggiamenti di maggior richiamo sono però quelli in onore della Madonna del Rosario che si tengono a Giammoro nella penultima domenica di agosto.Altre ricorrenze particolarmente sentite sono la festa del Redentore (terza domenica di luglio), quella di San Giuseppe (seconda domenica di agosto) e la festa in onore della Madonna dell'Abbondanza, che si celebra ogni tre anni nella borgata di Camastrà.

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